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STUFE, CAMINETTI E CALDAIEA BIOMASSA LEGNOSA:REGOLE DI UTILIZZO IN LOMBARDIA

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Nel bacino padano le condizioni orografiche e climatiche favoriscono l’accumulo degli inquinanti nell’aria. Gli impianti a biomassa legnosa sono tra le maggiori fonti di emissioni
di polveri sottili (PM10) e per questo il loro utilizzo è soggetto a limitazioni, per la salvaguardia della salute di tutti.
Il Decreto Ministeriale 186 del 2017 definisce la classe ambientale degli apparecchi per
il riscaldamento domestico a biomassa legnosa attribuendo da 1 a 5 stelle alle stufe,
alle caldaie o ai camini. Maggiore è il numero di stelle, minori sono le emissioni.

HAI UNA STUFA O UN CAMINETTO A LEGNA
E VUOI UTILIZZARLO?

Un impianto già installato (stufa o camino) per poter essere utilizzato deve essere
classificato almeno 3 stelle.

Quando i limiti di qualità dell’aria in atmosfera
sono superati per più giorni consecutivi
possono essere emanate delle allerte con l’attivazione di
limitazioni temporanee di utilizzo degli impianti meno performanti. In questi casi, se nell’unità abitativa
o nell’edificio sono presenti anche altri impianti di riscaldamento di tipo tradizionale, è possibile
accendere la stufa o il camino solo se sono rispettati i seguenti parametri:
Se il tuo impianto è l’unica fonte di riscaldamento, fino a ottobre 2024 può anche
avere meno di 3 stelle.

COSA DEVI FARE PER ASSICURARTI CHE
IL TUO IMPIANTO SIA A NORMA

Verifica il numero di stelle e il certificato
ambientale

Il numero di stelle si trova sul Certificato Ambientale, obbligatorio per tutti i nuovi impianti, rilasciato dal produttore.
Gli impianti con meno di 10 anni hanno molto probabilmente il Certificato. Gli impianti
di 10-15 anni potrebbero averlo, mentre quelli con più di 15 anni quasi certamente
non lo hanno. In quest’ultimo caso non potrai utilizzare il tuo impianto a meno che
non rientri nelle deroghe.
Deroghe
Se non hai il Certificato Ambientale o il tuo impianto
non ha almeno 3 stelle ma rientra in uno di questi casi
potrai continuare ad utilizzarlo:
• impianto con un alto rendimento energetico (almeno 75% se alimentato
a legna, 85% se alimentato a pellet, come da scheda tecnica
dell’apparecchio);
• impianto che costituisce l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione;
• piccolo impianto (fino a 10 kW) utilizzato saltuariamente per scopi ricreativi;
• impianto storico collocato in edifici soggetti a tutela;
• stufa ad accumulo progettata ed
assemblata in opera ovvero integrata
con l’edificio (es. vecchie stufe in maiolica).

STUFE, CAMINETTI E CALDAIE
A BIOMASSA LEGNOSA:
REGOLE DI UTILIZZO IN LOMBARDIA
VUOI INSTALLARE UN IMPIANTO NUOVO?

I nuovi generatori di calore a biomassa legnosa, per essere installati, devono essere classificati
almeno come 4 stelle.

Se la quota altimetrica del Comune è inferiore ai 300 metri slm oltre ad essere
4 stelle, dal 15 ottobre 2024 gli impianti dovranno garantire un valore di emissione di polveri sottili
(PP) inferiore o uguale a 15 mg/Nm3 e un Carbonio Organico Totale (COT) minore o uguale a 35 mg/Nm3.

Ai fini del rispetto dei suddetti requisiti, l’altitudine del Comune è riferita all’altitudine del centro del comune, disponibile sul sito dell’ISTAT

HAI UN IMPIANTO A METANO, GPL O ALTRO
E VUOI SOSTITUIRLO CON UNA STUFA
O UN CAMINETTO A LEGNA?

In tal caso i nuovi impianti devono essere classificati con almeno 5 stelle;
ulteriori requisiti dipendono dalla potenza dell’impianto e occorre consultare la
delibera regionale n. 5360/2021

FAQ
Regione Lombardia ha introdotto disposizioni in base alla classe ambientale degli
impianti dal 2017. Se hai un impianto installato prima del 2017 verifica cosa devi
fare con il tuo installatore.

  1. Come verifico o come dimostro la classe ambientale del mio impianto?
    La classe ambientale di appartenenza dell’impianto è definita dal Decreto Ministeriale 186 del 2017 e si misura in
    «numero di stelle». La classe può essere dimostrata attraverso il Certificato Ambientale che viene consegnato dal
    produttore al momento dell’acquisto. Maggiore è il numero di stelle e migliore è la qualità ambientale dell’impianto.
  2. Tutti gli impianti hanno il Certificato Ambientale?
    Anche quelli più vecchi già installati? In caso di acquisto di un impianto nuovo occorre assicurarsi che il venditore
    fornisca il Certificato Ambientale. Per gli impianti esistenti, in genere, il Certificato Ambientale è disponibile per quelli
    che hanno meno di 10 anni. Anche gli impianti di 10-15 anni potrebbero averlo, mentre quelli con più di 15 anni quasi
    certamente non lo hanno.
  3. E se l’impianto non ha il Certificato Ambientale o non ha almeno le tre stelle richieste dalle disposizioni
    regionali?
    In questi casi possono essere utilizzati solo:
  • fino al 15.10.2024 impianti con un rendimento energetico almeno del 75% se alimentati con legna
    o dell’85% se alimentati con pellet come indicato nel libretto o nella documentazione a corredo
    dell’impianto, dotati di regolare dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore;
  • fino al 15.10.2024 impianti che costituiscono l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione;
  • impianti con potenza al focolare fino a 10 kW utilizzati saltuariamente per scopi ricreativi;
  • impianti storici, collocati in edifici soggetti a tutela secondo le disposizioni contenute nel d.lgs. 42/2004
    (“Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”);
  • stufe ad accumulo progettate ed assemblate in opera secondo la norma UNI EN 15544, in quanto
    non certificabili.
  1. Dove trovo i valori di PP e COT del mio impianto?
    Questi valori sono riportati nel Certificato Ambientale.
  2. Cosa è il Libretto di impianto?
    Il Libretto è una vera e propria carta di identità dell’impianto termico in cui sono riportate le caratteristiche e le sue
    informazioni. Viene fornito al momento dell’installazione.
  3. Ho un impianto (stufa/camino/caldaia) ma non ho il Libretto, cosa devo fare?
    Occorre chiamare un installatore o un manutentore abilitato e registrato al Catasto Unico Regionale Impianti
    Termici (CURIT), attivo nella tua zona, per regolarizzare l’impianto dotandolo di Libretto e facendolo accatastare.
    Nell’occasione si deve verificare, se possibile, la classe ambientale dell’apparecchio (numero di stelle) o la verifica
    della possibilità dell’applicazione delle disposizioni previste al punto 3. L’elenco dei manutentori registrati a CURIT è
    disponibile al link:
    https://www.curit.it/cerca_manutentore
  4. Ho il Libretto della stufa, come faccio a sapere se è registrata nel CURIT?
    Clicca qui https://www.curit.it/cf. Basta inserire il proprio Codice Fiscale abbinato ai dati dell’impianto, reperibili sul
    proprio Libretto o sull’impianto stesso; in alternativa possono essere richiesti al manutentore.
  5. Cosa succede se non rispetto le prescrizioni di legge?
    L’autorità competente può effettuare delle ispezioni ed in caso di inadempienza può inoltrare una diffida. Se non si
    provvede ad effettuare gli interventi necessari entro il termine stabilito è prevista l’irrogazione di una sanzione.
  6. Ci sono dei contributi per sostituire un vecchio impianto?
    Si, è attualmente disponibile un bando regionale che mette a disposizione degli incentivi che possono aggiungersi ai
    contributi nazionali disponibili (quali il Conto termico) arrivando a coprire fino al 95% dei costi sostenuti.
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